di Miryam Gison / Mi chiamo Miryam e sono una libraia. Lo so, questa sembra più una presentazione da alcolisti anonimi. O da gruppo di recupero.
Ma d’altronde, chi è così folle come me da aprire una libreria in un momento storico in cui tutte chiudevano, un po’ di problemi psichici deve pure averli.
Ebbene sì, lo ammetto, ho una dipendenza dalla carta, dalle parole che mi hanno sempre affascinato per il loro potere immaginifico, dalle storie che evaporano dalle pagine.
E così sei anni fa ho deciso di aprire una libreria a San Giorgio a Cremano, la mia Bottega delle parole, inaugurata nel giorno più corto che ci sia, il 13 dicembre, senza resto in cassa e senza alcuna esperienza commerciale.
L’ho fatto seguendo un istinto e un bisogno personale, quello di trovare una libreria sotto casa, in barba ad ogni tendenza di mercato.
Dopo sei anni ho imparato tante cose: come fare una fattura, come si usa una cassa, quali sono i periodi dell’anno in cui bisogna fare maggiori ordini e quali i tristi momenti in cui bisogna rendere, per evitare di andare in fallimento.
Dopo sei anni ho imparato a fare i pacchetti regalo e a dare il resto senza bisogno della calcolatrice.
Ma soprattutto dopo sei anni ho imparato a conoscere i clienti e soprattutto a riconoscerli.
Perché credetemi la vita di un libraio è bella, oltre ogni immaginazione, nell’attimo esatto in cui il cliente varca la soglia del negozio. Perché un libraio diventa tale solo con un cliente, esattamente come l’essere e il non essere.
In questi sei anni, dicevo, ho imparato a riconoscere il cliente. Soprattutto gli amanti dei gialli.
Questo tipo di lettore è generalmente una persona distinta e molto impegnata, che affida alla lettura un momento di evasione e il bisogno di un appuntamento sul comodino a tarda sera. E’ una persona elegante e molto decisa. Entra diretta in libreria e, prima che te lo chieda, tu gli indichi la sezione.
È il cliente che in genere impiega meno tempo a scegliere il libro, quello che mentre studia i titoli non va mai disturbato, al quale, al massimo, gli passi le copie senza spendere parole sul libro. Ha quasi sempre un orologio che guarda solo una volta scelta la nuova avventura.
Poi ci sono quelli alla ricerca dei libri per bambini, un universo variegato e variopinto. C’è il nonno che tendenzialmente cerca la raccolta di fiabe, retaggio di una nostalgica fantasiosa infanzia; la nonna che vuole il libro attività per tenere buona la piccola peste, che mentre ti parla ha gli occhi innamorati e in genere la foto sul cellulare che ti mostra con un certo orgoglio; i genitori informati sempre alla ricerca dell’ultimo albo di Babalibri o di Beatrice Alemagna o di Tognolini, che poi però scoprono, grazie al tuo aiuto, ignote meraviglie; quelli che “mio figlio non legge” e cercano a tutti i costi di propinargli un libro piuttosto che lasciarli liberi di scegliere, tra gli scaffali. Purtroppo però ti capita anche il bambino che vorrebbe proprio un libro ma che la mamma non ha intenzione di comprarlo perché “tanto non lo leggi” oppure “a casa ho tutti i libri di quando ero piccola e tu neppure li guardi”
Gli amanti della narrativa invece sono più complessi, delle belle sfide per un libraio, quelli che puoi illuminare con una bella recensione o un consiglio. A loro però non puoi mentire. A loro devi dare te stesso e tutta la magia che un libro ti ha donato, mai consigliare libri non letti, perché questi clienti, ben consigliati, ritorneranno, soprattutto per parlare con te.
E poi ci sono quelli che non hanno la minima idea di cosa sia una libreria ed entrano chiedendoti le cose più assurde, nell’ordine: “Scusate vendete i cartoni delle uova?”, “Mi hanno detto che qua posso trovare i gancetti dei quadri”, “Signurì scusate ma qui aggiustate gli orologi?” e alla risposta negativa se ne va infastidita commentando “Io poi non capisco, che stanno aperti a fare se non aggiustano orologi”.
Insomma quella di un libraio è decisamente una vita colorata, dai rosa ai gialli, passando per l’arcobaleno del sorriso di un cliente, ormai amico, soddisfatto perché finalmente porta in mano il trofeo del libro, che lo accompagnerà in un nuovo viaggio straordinario.