di Serena Matarazzo / Un sabato al Festival del Giallo di Napoli
Da ormai diversi anni, Napoli si propone come punto di riferimento della cultura letteraria.
A settembre, con Librincircolo e altre associazioni del territorio, abbiamo lavorato alla settima edizione di Ricomincio dai libri.
Lo scorso sabato invece abbiamo partecipato in qualità di ospiti al Festival del Giallo, che si è tenuto dal 9 al 12 giugno presso il Palazzo dell’istituto Grenoble.
Nato dall’incontro tra gialli.it e iocistolibreria, il Festival ha visto alternarsi in quattro giorni più di cinquanta scrittori tra le sale dell’Istituto Francese. Noi abbiamo preso parte agli eventi del sabato mattina.
Alle 11:30 abbiamo assistito all’appuntamento tra Luca Crovi, Ciro Sabatino, anche direttore artistico del Festival, e Serena Venditto, quest’ultima reduce dalla presentazione della sera precedente del suo ultimo impegno letterario, Gatti neri e vicoli bui (Homo Scrivens, Napoli, 2022), firmato insieme a Maurizio De Giovanni e Francesco Pinto.
Crovi, Sabatino e Venditto si sono confrontati sulle origini del giallo e sulla sua correlazione con la città di Napoli, attraverso un interessante percorso letterario che ha intrecciato aneddoti e storie da Poe a Collins, con al centro il romanziere e giornalista Francesco Mastriani.
Ciro Sabatino, anche ideatore e organizzatore del Festival, ha raccontato che Il mio cadavere di Mastriani, edito in volume tra il 1851 e il 1852 e considerato il primo noir italiano, prende spunto da elementi e suggestioni evocate dalla spettacolarizzazione della scienza, proprio sulla scia de I delitti della Rue Morgue di Poe.
Alle 12:30, nella sala Cinema, Sara Bilotti ha condotto l’incontro tra Giancarlo De Cataldo e Cristina Cassar Scalia, una chiacchierata fra tre scrittori di grande spessore, che hanno parlato delle loro fonti di ispirazione, delle sensazioni durante il lockdown e dei progetti presenti e futuri.
Cristina Cassar Scalia, in libreria con La carrozza della Santa (Collana Stile Libero Big, Torino, Einaudi, 2022) ha trasferito nella città partenopea le suggestioni e le note della Sicilia del vicequestore Vanina Guarrasi, ora impegnata su un caso di omicidio che scuote Catania. Cassar Scalia lascia il pubblico con un interrogativo sul futuro letterario di Vanina: qualcosa di nuovo c’è, ma è ancora presto per i dettagli.
De Cataldo e Cassar Scalia hanno poi raccolto le loro riflessioni sul rapporto tra realtà e ispirazione, soffermandosi sugli spunti immaginifici del giallo. A tal proposito, De Cataldo ha sottolineato come questo genere sia una “vastissima esperienza letteraria” che abbraccia racconti di diverso tipo. E su La Svedese (Einaudi, 2022), sua ultima uscita letteraria, dice: “La Svedese io l’ho vista, ho inventato questo personaggio, poi a un certo punto l’ho cambiato, ma questo accade sempre, quasi in modo inevitabile”.
Imperdibile anche l’imponente mostra su Sherlock Holmes, approdata per la prima volta a Napoli in virtù della collaborazione tra il Festival e lo studioso e collezionista Gabriele Mazzoni.
Prime edizioni, poster, locandine, libri e tanto altro sul personaggio creato da Sir Arthur Conan Doyle, che speriamo possa fare ritorno quanto prima nella città partenopea.
Nel primo pomeriggio di sabato ampio spazio è stato dato anche alla proiezione di corti noir “Corti e neri” e alla presentazione di nuove giovani autrici, come Anemone Ledger, anche lei impegnata con la promozione del suo nuovo libro L’insana improvvisazione di Elia Vettorel (Homo Scrivens, 2022), che la condurrà da venerdì 17 a domenica 19 giugno anche al Festival Inchiostro di Crema.
Questo è stato il breve resoconto della nostra mattina al Festival del Giallo.
A noi è piaciuto molto e speriamo di poter partecipare anche alla prossima edizione.
E voi? Siete riusciti a fare un salto? Aspettiamo i vostri commenti.
Ci vediamo al prossimo Festival letterario!